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La vita da para-triatleta di Alessandro Colombo, fonte d’ispirazione per chi cerca di non mollare mai

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Alessandro Colombo, 49 anni, è padre di tre figli. A soli 23 anni subisce un gravissimo incidente in moto che gli cambia per sempre la vita e che gli provoca un’invalidità alla gamba sinistra.

Alessandro Colombo, 49 anni, è padre di tre figli. A soli 23 anni subisce un gravissimo incidente in moto che gli cambia per sempre la vita e che gli provoca un’invalidità alla gamba sinistra. La prima drammatica conseguenza è la perdita del lavoro da paracadutista perché non ottiene più l’abilità all’arruolamento. Dopo dodici interventi in poco meno di due anni un pensiero drastico gli passa per la mente: impossibile andare avanti tra ospedali e riabilitazione, l’unica scelta è l’amputazione della gamba. 

Alessandro Colombo apparteneva ad un reparto speciale di militari e, proprio mentre era in licenza matrimoniale, un incidente motociclistico gli ha procurato una grave invalidità permanente alla gamba sinistra. È stato ricoverato per tre mesi subendo diversi interventi. “Ho perso il lavoro perché non ero più idoneo – spiega Colombo ricordando quegli anni – ma in quel periodo così buio non mi sono perso d’animo. Per questo durante la mia riabilitazione ho fatto diventare lo sport il fulcro della mia vita, mi sono appassionato al ciclismo, che è diventato il mio grande riscatto.

Con impegno e forza di volontà ho ricostruito la mia vita, entrando prima nella Nazionale Italiana di Ciclismo disabili e poi partecipando a numerose gare internazionali di Paratriathlon. Nel frattempo ho trasformato la mia vita professionale, dedicandomi alla crescita personale, per cui oggi mi occupo di relazione d’aiuto e mental coaching all’interno delle aziende.

La svolta quattro anni fa: dovevo fare l’ennesimo correttivo, che però ha avuto come complicazione la comparsa di un forte dolore neuropatico ingestibile anche con le terapie analgesiche. Dopo un anno senza proposte risolutive concrete ho iniziato a pensare di farmi amputare”. Nessun chirurgo l’avrebbe però accontentato se non avesse incontrato il professor Alexander Gardetto che decide di sposare la sua causa con un’operazione tanto innovativa quanto delicata.

L’intervento è stato eseguito il 13 giugno 2022, è durato otto ore e si è svolto prima con la ricostruzione dei legamenti, poi con il prelievo del nervo, in seguito con l’amputazione della gamba ed infine con il reimpianto del nervo. “Ci tengo a sottolineare – spiega amareggiato Colombo – che ho dovuto sostenerlo in una clinica privata perché il sistema sanitario nazionale non prevede rimborsi o assistenza gratuita per questo tipo d’intervento. La sensazione adesso è quella di poter continuare a camminare con i miei piedi: percepisco la sensibilità come se non avessi alcuna protesi.

È un grandissimo traguardo per me e lo potrebbe essere anche per tante altre persone. Ho avviato una raccolta fondi, un progetto che si chiama “Tagliato per vivere”, non soltanto per pagare l’operazione, ma anche per raccontare a tutti la mia esperienza, divulgare la tecnologia e la tecnica chirurgica affinché un domani approdi anche nel servizio sanitario pubblico.

Parlando con il chirurgo che mi ha operato, abbiamo deciso di organizzare anche un “Everesting”, ovvero un evento sportivo di sensibilizzazione”. L’impresa è salire quattordici volte in ventiquattro ore il Monte di Mezzocorona, in Trentino, per un dislivello totale 8.800 metri così da eguagliare la scalata all’Everest.

La storia di Alessandro Colombo insegna che anche quando le avversità di contrappongono tra noi e la vita quotidiana, occorre sempre coltivare la speranza che prima o poi qualcosa potrà cambiare. E quel qualcosa Colombo l’ha trovato dentro di sé, con una scelta drastica ma allo stesso tempo decisiva per tornare ad affrontare ogni giornata con il piglio da combattente e da sportivo che ha sempre contraddistinto la sua vita.

Last modified: 16 Dicembre 2024