Il programma di trattamento è alla base dell’istituto della messa alla prova e viene elaborato dall’UEPE, Ufficio di Esecuzione Penale Esterna del Ministero della Giustizia.
Il programma si articola in:
Lavori di pubblica utilità:
L’imputato dovrà obbligatoriamente prestare attività lavorativa in forma gratuita presso un ente senza scopo di lucro per tutto il periodo e le ore stabilite dal giudice, compatibilmente con la propria attività lavorativa o percorso di studi.
Condotte riparative
L’imputato dovrà mettere in atto azioni riparatorie, quali, ad esempio, la partecipazione a corsi formativi/informativi e attinenti al reato commesso (es. per un reato in violazione al codice della strada, l’imputato parteciperà ad un corso sulla sicurezza stradale; per un reato di oltraggio a pubblico ufficiale, l’imputato parteciperà ad un corso sulla legalità).
Risarcimento in favore della parte lesa
Qualora il reato commesso abbia provocato danni a persone e/o a cose, l’imputato è tenuto a risarcire il danno.
Risarcimento in favore di un ente senza scopo di lucro (ente esponenziale)
In presenza di un reato commesso ove vi sia una parte lesa o meno, l’imputato è tenuto ad effettuare un versamento ad un ente senza scopo di lucro, per risarcire la collettività lesa dalla sua condotta (es. una persona che commette un reato in violazione al codice della strada, verserà una somma di denaro ad un fondo vittime della strada e/o associazione di vittime della strada; per un reato di oltraggio a pubblico ufficiale, verserà una somma di denaro ad una associazione di categoria – ANC Associazione Nazionale Carabinieri, ANPS Associazione Nazionale Polizia di Stato etc)
Mediazione penale
L’imputato, ove possibile, dovrà rendersi disponibile a percorsi di mediazione con la parte offesa. Laddove non vi sia una vittima specifica, l’imputato potrà partecipare ad uno o più incontri di mediazione con associazioni di interesse sociale e della collettività.
Last modified: 20 Settembre 2024