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Lavinia Montebove, la conferma delle condanne in appello: due anni e sei mesi per la maestra, un anno per l’investitrice

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La Corte d’Appello di Roma ha confermato le condanne a due anni e sei mesi per la maestra Francesca Rocca e a un anno per la donna che investì la piccola Lavinia Montebove

La Corte d’Appello di Roma ha confermato le condanne a due anni e sei mesi per la maestra Francesca Rocca e a un anno per la donna che investì la piccola Lavinia Montebove, la bambina di appena 16 mesi che nel 2018 venne ridotta in stato vegetativo dopo essere stata travolta da un’auto nel parcheggio di un asilo privato a Velletri (Roma). 

La ricostruzione dei fatti

La tragedia risale al 7 agosto 2018, quando Lavinia, che frequentava l’asilo nido “La Fattoria di Mamma Cocca” a Velletri, si trovava nel parcheggio della struttura: la maestra e titolare della struttura non si era accorta della sua assenza. La bambina si trovava tra le macchine parcheggiate nell’area antistante l’asilo, quando una vettura, la investì. A seguito dell’incidente, Lavinia fu ridotta in uno stato vegetativo a causa di un indebolimento permanente della funzione neurologica.

Le parole dei genitori

Massimo Montebove e Lara Liotta, i genitori di Lavinia, hanno accolto la sentenza di Appello con un mix di sollievo e dolore. “È una sentenza che auspicavamo e che rende giustizia”, hanno dichiarato, esprimendo soddisfazione per la conferma delle condanne, che ribadiscono la responsabilità della maestra e dell’investitrice. “Nessuno ci restituirà la Lavinia di prima, ma la giustizia italiana, in due gradi di giudizio, ha stabilito con certezza che c’è stata una responsabilità. Era quello che chiedevamo”, hanno aggiunto, sottolineando come la loro richiesta fosse sempre stata quella di “verità”, non di vendetta.

Le condanne e la requisitoria

Il processo ha visto la conferma della condanna in primo grado per Francesca Rocca, la maestra accusata di lesioni colpose gravissime stradali e di abbandono di minore. La Rocca è stata giudicata responsabile per non aver notato che Lavinia si trovava fuori dalla struttura, abbandonando così i bambini che erano stati affidati alla sua cura. Per la donna alla guida dell’auto, la corte ha confermato una condanna di un anno per lesioni colpose gravissime stradali.

Durante il processo, il procuratore generale Carlo Paolella ha definito l’incidente come una “tragedia evitabilissima e prevedibilissima”, chiedendo con forza che le condanne venissero confermate. Cristina Spagnolo, avvocato di parte civile che assiste i genitori di Lavinia, ha parlato di “gravissime negligenze e sciatteria” da parte della maestra che ha contribuito a causare un danno irreversibile alla piccola.

Last modified: 28 Marzo 2025