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Un messaggio di speranza e coraggio: la lettera di Walter Ledda a un giovane ferito

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L’invito che Walter rivolge al ragazzo ferito, e a chiunque si trovi a fronteggiare una difficoltà simile, è chiaro: “Non mollare mai. La vita non sarà più la stessa di prima, è vero, ma non finisce lì.

Nelle ultime ore, un messaggio di incoraggiamento ha emozionato molti, in particolare la famiglia e gli amici di un ragazzo rimasto gravemente ferito in un incidente avvenuto alle porte di Sassari. Il messaggio, scritto da Walter Ledda, un giovane di Porto Torres, ha toccato profondamente chi lo ha letto.

La sua lettera non è solo una testimonianza di coraggio, ma un vero e proprio atto di solidarietà, in cui si intrecciano il dolore e la speranza, la sofferenza e la forza di chi ha saputo rialzarsi dopo una prova durissima.
Quando aveva solo 15 anni, anche lui fu protagonista di un incidente che gli cambiò per sempre la vita.

Così, comprendendo appieno la situazione del giovane ferito, ha deciso di scrivere una lettera in cui ripercorre il suo stesso cammino, fatto di paure, lacrime e, infine, di una risalita straordinaria. Il suo messaggio inizia con parole di empatia e vicinanza: “So esattamente come si sente in questo momento la tua famiglia, tutti i tuoi amici, ma soprattutto so benissimo come ti senti tu ora, su un letto di ospedale, dolorante e con mille pensieri in testa”, scrive Walter. Un’espressione che manifesta tutta la sua comprensione, legata non solo alla propria esperienza, ma anche alla consapevolezza del dolore fisico e psicologico che accompagna ogni ferita.

Poi, con il suo racconto, Walter ripercorre i momenti più difficili della sua vita, quando l’incidente, che gli causò la perdita di una gamba, sembrava aver segnato la fine della sua esistenza. “Pensavo che la mia vita sarebbe finita lì, che non sarei mai più stato felice, che non sarei mai più tornato a camminare, che non avrei mai avuto una ragazza”, scrive, rivelando la tristezza e la disperazione che lo avevano assalito. Ma non si è mai arreso. Lungo il suo percorso, infatti, ha trovato persone che lo hanno spronato a lottare, come quella che lo incoraggiò all’ospedale, dicendogli: “Tu non tornerai di nuovo a camminare, ma potrai di nuovo correre, se lo vorrai”. Un momento che Walter Ledda ricorda con commozione: “Io incredulo urlai contro quella persona, piangendo, non è possibile, guarda come sono, guardami!”. Ma quella frase, seppur dolorosa, segnò l’inizio di una nuova fase della sua vita. Non sapeva nulla delle protesi, ma fu proprio quella persona a fargli vedere una via di uscita.

Dopo mesi di duro lavoro e sacrificio, Walter iniziò a camminare con una protesi, e presto lo vedemmo correre di nuovo. “Correvo e ricadevo, ma non mi fermavo. Ogni volta che cado, mi rialzo e corro di più”, racconta Walter, mostrando quanto fosse forte il suo desiderio di non arrendersi. La sua determinazione lo portò ben oltre quello che lui stesso avrebbe mai immaginato. “Dopo tre mesi avevo una protesi da corsa e, in poco tempo, mi sono ritrovato con due medaglie d’argento ai campionati italiani di atletica leggera”, scrive, con un sorriso che attraversa le sue parole. E non si fermò lì: partecipò alle pre-Paralimpiadi del 2004, correndo al fianco di campioni mondiali e incontrando persone da ogni angolo del pianeta.

L’invito che Walter rivolge al ragazzo ferito, e a chiunque si trovi a fronteggiare una difficoltà simile, è chiaro: “Non mollare mai. La vita non sarà più la stessa di prima, è vero, ma non finisce lì. La vita con una mano ci toglie, ma con l’altra ci dà. Dobbiamo essere pronti a cogliere le nuove opportunità senza mai mollare, perché chi molla è perduto”. Il suo messaggio si conclude con un appello forte e pieno di speranza: “Supera questi momenti, riprenditi presto più forte che mai”. Le parole di Walter Ledda sono un monito a non arrendersi mai, un invito a guardare avanti con fiducia, a lottare contro ogni ostacolo, perché, alla fine, la vita sa come restituire ciò che ci sembra perso.
La lettera di Walter Ledda non è solo un atto di solidarietà, ma un faro di speranza che illumina il cammino di chi, in questo momento, si trova a fare i conti con la sofferenza. E grazie a testimonianze come la sua, possiamo ricordare che la forza interiore e il coraggio di rialzarsi sono le chiavi per superare qualsiasi avversità.

Last modified: 29 Gennaio 2025